Categoria: Calcio

Comprendere tutti i meccanismi che regolano il calciomercato non è certo cosa facile, peggio ancora per chi di calcio non ne mastica; diciamo pure che il mondo del pallone è in continuo movimento, ed è difficile trovare una squadra che decida di non effettuare alcuna operazione di mercato per migliorarsi e diventare più competitiva in vista della stagione successiva. Molto dipende ovviamente dalle condizioni economiche in cui versa una data società, ed ecco che possono subentrare tantissimi fattori a condizionarne il mercato.

Può succedere ogni cosa nei saloni dell’Hotel Sheraton di Milano; si compra, si vende, si cede o si prende in prestito un giocatore, lo si ‘parcheggia’ magari per un anno in un altro club che in cambio concede in prestito un altro giocatore, si comprano giocatori a fine contratto, i cosiddetti svincolati, o si pagano cifre da capogiro, ossia le famose clausole rescissorie per comprare quelli che sono ancora legati da contratto ma vogliono lasciare il club in cui giocano. La mezzanotte in punto delle date prefissate in cui il mercato è aperto segna la fine delle trattative, quello che è fatto è fatto.

Chissà perché quando uno è bello, ricco, famoso, sempre al centro dell’attenzione e benvoluto dalla gente, lo si vede sempre circondato da ragazze e donne bellissime, e sono davvero pochi i casi in cui non è così; certo i calciatori queste armi le posseggono tutte, senza contare poi quella più importante che è la loro beata giovinezza. Il mondo del calcio, parlando ovviamente di quello ad un certo livello e non certo delle serie minori, rappresenta per molte ragazze quasi una mèta da raggiungere, non solo per quelle che cercano di farsi notare dal loro campione preferito magari sognando di essere rapite e portate via, per iniziare una nuova vita fatta di lusso e benessere, ma anche per le prostitute e le escorts, che sanno benissimo di incassare bei soldini con i calciatori.

Ovviamente ‘non si può fare di un’erba un fascio’, ovvero, ci sono anche tantissimi calciatori giovanissimi che a 23-24 anni hanno già messo su famiglia con tanto di prole, ma non rappresentano la maggioranza; bisogna sempre tener presente che si parla di ragazzi giovanissimi di età compresa tra i 20 ed i 32 anni, perché la ‘vita agonistica’ di un calciatore grosso modo verso i 35 anni di età è già finita, ed i ragazzi oltre a giocare a pallone hanno tanta voglia di divertirsi fuori del campo. Ecco dunque che molti calciatori decidono di rallegrare le loro notti di libertà contattando bellissime escorts per cifre che a volte raggiungono anche i 3000 euro.

Così come un calciatore non entra in un ristorante di basso borgo o non alloggia in un hotel che non abbia almeno quattro stelle, allo stesso modo non suole contrattare i servizi di una prostituta da strada.

Le ragazze di compagnìa che godono della compiacenza delle stelle del calcio si muovono in un ambiente ristretto e selezionato, al quale possono accedere soltanto le persone più potenti e con molti contatti. Ciò per preservare la loro privacy e quella delle cose che fanno, esattamente secondo il detto “il denaro compra tutto”.

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Come si fa a spiegare a chi non è napoletano purosangue cosa significa la vera passione per il calcio e per la difesa dei colori della propria città? Come si fa a descrivere una serie di emozionanti domeniche di pathos e di gioia incontenibile trascorse in mezzo a gente di ogni tipo, immergendosi in scenari di vero e proprio folklore popolare che catturano l’anima e restano per sempre dentro?

Ci proveremo in questo piccolo viaggio all’interno di quella che oggi viene amorevolmente chiamata ‘la giostra azzurra’, ovvero la squadra del Napoli, una vera e propria ‘malattia incurabile’ per i suoi sostenitori più sanguigni.

Bisogna fare un passo indietro fino alla ‘questione meridionale’ per capire quanto sia risentito questo popolo nei confronti del Nord e della sua voglia di imporsi ad ogni costo; tifare Napoli infatti non significa soltanto desiderare la vittoria della propria squadra del cuore, ma vuole anche simboleggiare un tentativo di rivalsa verso quelli che ancora oggi vengono considerati come usurpatori e sfruttatori delle ricchezze del Sud ai tempi dell’unità d’Italia, la voglia matta di veder vincere il popolo contro il potere sovrano, i poveri contro i ricchi.

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